Parma, 13 dicembre 2025 – Venerdì sera il palazzo di vetro delle Nazioni Unite a New York ha ospitato una serata dedicata alle produzioni agroalimentari del territorio parmense. La Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, rappresentata da Alessandra Foppiano – portavoce della Fondazione ed executive manager di Parma Alimentare – ha preso parte alla 29esima edizione degli UNCA Awards, l’appuntamento annuale della United Nations Correspondents Association.
L’associazione, che conta circa 250 corrispondenti internazionali e ha come presidente la giornalista italiana Valeria Robecco, organizza ogni anno questo evento per premiare l’eccellenza nel giornalismo internazionale. Quest’anno, in occasione degli 80 anni dell’ONU, la cerimonia si è svolta proprio nella sede storica dell’organizzazione.

I prodotti delle sei filiere serviti agli ospiti internazionali
Durante tutta la serata – dall’aperitivo fino alla cena – gli ospiti presenti hanno potuto assaggiare le produzioni delle sei filiere della Parma Food Valley: Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, alici (dalle aziende Delicius, Rizzoli Emanuelli e Zarotti), latte (Parmalat), pasta (Barilla) e pomodoro (Mutti e Rodolfi Mansueto).
Tra i presenti c’era anche l’attore Javier Bardem, insignito del premio come ‘Cittadino globale dell’anno’. Questo riconoscimento viene assegnato ogni anno dall’UNCA a personalità che si sono distinte per il loro impegno in cause di rilevanza mondiale. Bardem, ambasciatore di Greenpeace, si aggiunge così a nomi come Stevie Wonder, Leonardo DiCaprio, Sharon Stone, Andrea Bocelli e Angelina Jolie, premiati nelle edizioni precedenti.

La serata ha visto anche la partecipazione dello chef tristellato Massimo Bottura, in un contesto che ha permesso alla Fondazione di proseguire nella missione di valorizzare il patrimonio enogastronomico del territorio parmense sui palcoscenici internazionali.
Il riconoscimento UNESCO alla Cucina Italiana
L’evento ha offerto l’occasione per celebrare anche il recente inserimento della Cucina Italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale UNESCO, avvenuto mercoledì scorso a Nuova Delhi. Si tratta di un traguardo che la Fondazione ha sostenuto sin dal 2020.
La Fondazione stessa è nata nel 2017 per promuovere il riconoscimento ottenuto da Parma nel dicembre 2015, quando l’UNESCO l’ha designata come prima città creativa italiana per la gastronomia. Da allora, l’ente ha collaborato attivamente al progetto della candidatura della cucina italiana, un percorso che ha visto anche l’organizzazione di una tavola rotonda durante la Cena dei Mille di Parma, intitolata “La Cucina Italiana siamo noi. Quando l’Italia fa sistema”.
A quella tavola rotonda hanno partecipato Pier Luigi Petrillo, autore del dossier che ha portato al successo della candidatura, e Maddalena Fossati, presidente del comitato promotore.
I numeri della Food Valley parmense
Il territorio di Parma ha avuto un ruolo determinante nel processo di candidatura, come dimostrano i dati economici. Nel 2024, il fatturato complessivo delle sei filiere ha raggiunto 11,5 miliardi di euro, con 5,1 miliardi provenienti dall’export.
Secondo i dati UPI/ISTAT, il settore alimentare parmense rappresenta il 5% dell’intero valore italiano, superando gli 11 miliardi di euro sui quasi 200 complessivi a livello nazionale. Questi numeri hanno permesso a Parma di conquistare il terzo posto tra le 110 province italiane per fatturato derivante dall’export alimentare.
Le aziende alimentari del territorio impiegano 15.000 addetti, pari al 23% dell’intero settore in Emilia Romagna.

Le parole di Alessandra Foppiano
Alessandra Foppiano, portavoce di Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy ed executive manager di Parma Alimentare, ha commentato: «Rappresentare la Parma Food Valley all’ONU è stato un grandissimo onore. Abbiamo accolto con grande piacere l’invito della giornalista e amica Valeria Robecco, in un evento che rappresenta perfettamente il focus di Fondazione: promuovere un territorio, la Parma Food Valley, anche e soprattutto a livello internazionale, all’interno di un anno che ci ha visto protagonisti sia con il grande successo della sesta edizione della Cena dei Mille che in altre attività di importante rilievo. E naturalmente non posso che gioire per la nomina della Cucina Italiana a patrimonio UNESCO: abbiamo sempre sostenuto la candidatura fin dal 2020, perché la cucina è l’anima viva di una cultura che unisce territori, saperi e persone e in questo scenario di eccellenze, le filiere agroalimentari di Parma sono un pilastro fondamentale, esempio concreto di come la tradizione, l’innovazione e la passione possano fondersi in un linguaggio universale di gusto e identità. L’auspicio ora è che questo progetto diventi occasione di confronto, di crescita e di sinergia, rafforzando la consapevolezza che la cucina è cultura, territorio, comunità».

La Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy
La Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy è stata costituita nel 2017, dopo la nomina di Parma a Città Creativa UNESCO per la Gastronomia da parte del Direttore generale dell’UNESCO nel dicembre 2015.
L’obiettivo dell’ente è promuovere la cultura legata al patrimonio enogastronomico, coinvolgendo istituzioni pubbliche e private, operatori economici e commerciali, e la popolazione del territorio. La strategia prevede di unire in modo organico i prodotti e i territori di origine, valorizzando le radici storiche e culturali delle produzioni locali.
