Parma, la Food Valley italiana, conferma di avere un cuore d’oro: Emporio Solidale Parma ha infatti ricevuto una donazione di 20.000 euro, legata a Parma City of Gastronomy. Questo progetto è reso possibile dal dialogo proficuo tra la Fondazione Parma UNESCO Creative City of Gastronomy, il Comune di Parma, aziende e Consorzi espressione delle filiere del territorio.
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Firma la petizione di Casa Artusi: “La cucina italiana patrimonio UNESCO”
“Come poteva Casa Artusi, cuore della cucina domestica italiana non condividere con “La Cucina Italiana” questo cammino verso il riconoscimento dell’identità gastronomica italiana come Patrimonio immateriale dell’umanità UNESCO. E così da quando La Cucina Italiana ha deciso di coinvolgere Casa Artusi, con la Presidente Laila Tentoni come rappresentante, abbiamo prontamente risposto: Sì”. Così recitava un comunicato di Casa Artusi (gennaio 2021) ed ora mentre si avvicina il 2023 Casa Artusi rilancia l’impegno ed è in prima linea nel percorso di riconoscimento UNESCO della cucina italiana con una apposita Petizione popolare.
La nota di Casa Artusi
L’Unesco riconosce ogni anno un numero sempre maggiore di tradizioni alimentari e agricole come patrimonio culturale dell’umanità, valorizzando la stretta relazione tra cibo e cultura.
Dalla cucina tradizionale messicana alla gastronomia francese, dai piatti tipici della Corea del Sud e del Senegal all’arte dei pizzaioli napoletana, dalla birra belga ai pani tradizionali dell’Azerbaijan e dell’Armenia, dal cuscus del Maghreb al borsch ucraino.
Tutto ciò conferma come il cibo è percepito dalla comunità mondiale non solo come prodotto ma come fenomeno culturale ed identitario di uno stile di vita, di un modo di essere.
L’Italia è uno dei pochi luoghi al mondo il cui cibo ha una dimensione così fortemente identitaria e culturale, non può essere da meno rispetto a questa che è, comunque, una competizione mondiale. Questo il sentimento alla base della proposta di Candidatura UNESCO portato avanti dall’estate 2020 e che si avvia alla definizione del dossier intitolato «La cucina italiana fra sostenibilità e biodiversità culturale». Per questo, è importante che l’Italia candidi la cucina italiana a patrimonio dell’umanità UNESCO.
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La Cucina Italiana candidata all’Unesco
Il mensile “La Cucina Italiana”, nato nel lontano 1929, con il numero del luglio 2020 ha lanciato un progetto di comunicazione volto a sostenere il valore universale della cultura gastronomica italiana: la candidatura all’Unesco della «cucina italiana» quale patrimonio immateriale dell’umanità. Il comitato scientifico. Le città creative della gastronomia Unesco. (leggere su Gustoh24).
AMPLIARE I POTERI DELL’EFSA ALLA SOSTENIBILITA’ E QUALITA’ DEL CIBO
IL NUOVO GOVERNO PRENDA UNA POSIZIONE UFFICIALE PER ESTENDERE I POTERI DELL’EFSA ALLA SOSTENIBILITA’ E QUALITA’ DEL CIBO.
Sulla proposta di estendere le competenze dell’ EFSA Authority sulla Sicurezza Alimentare alla Sostenibilità e alla Qualità del Cibo in questi mesi abbiamo raccolto consensi ampi, da esponenti di schieramenti diversi e anche dalla commissaria europea competente. L’Appello e i nomi dei promotori. (leggere su Gustoh24)
Nel 2023 verrà lanciata da queste pagine una apposita iniziativa nazionale verso il governo.
La baguette francese tra i beni immateriali Unesco
La baguette, emblema francese nel mondo, acquistata ogni giorno da 12 milioni di consumatori. con la sua crosta croccante e la mollica morbida, è stata inserita nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.
Unesco, nel patrimonio entra allevamento Cavalli Lipizzani
E’ stata custodita in masseria a Conversano, provincia di Bari, una delle otto linee di sangue dei cavalli lipizzani, il cui allevamento è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco nell’ambito della 17esima sessione del Comitato del patrimonio culturale immateriale in corso a Rabat in Marocco. Si tratta della linea Conversano, come fa sapere Coldiretti Puglia, che prende il nome proprio dal Comune pugliese. Fra i cavalli progenitori dei lipizzani, fino a qualche tempo fa custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco, spicca in particolare Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica. In Puglia uno degli ultimi allevatori della razza Conversano è Francesco Minunni, che divide la sua passione per questa razza con il figlio Paolo.
Sono in totale 403 i cavalli lipizzani iscritti in Italia al Libro genealogico tenuto da Anareai, aderente a FedAna. Fonte Ansa.
Val d’Orcia: dove il sogno penetra la terra
E’ la Val d’Orcia del vino, dei vigneti autoctoni e non, delle botti e delle cantine, delle donne e degli uomini. La Val d’Orcia dell’ospitalità, dei sorrisi, delle chiacchierate in armonia, di un piatto caldo e di un buon bicchiere di vino Sangiovese.
VII Settimana della Cucina Italiana nel mondo: gli ultimissimi eventi
Come nel 2015 quando con il patrocino di Expo Milano e in collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Fabbri 1905 organizzammo la kermesse mondiale “Mangiare all’Italiana”, il progetto de “La Cucina Italiana nel Mondo verso l’Expo 2015”, che ha visto in primo piano le eccellenze enogastronomiche del made in Italy esaltate nelle ricette di centinaia di celebrity chef italiani all’estero, oggi torniamo a fianco della settima edizione della Cucina Italiana nel mondo con i piatti di chef italiani in tutto il mondo.
VII Settimana della Cucina Italiana nel mondo: Convivialità, sostenibilità e innovazione
Come nel 2015 quando con il patrocino di Expo Milano e in collaborazione con il Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio del Parmigiano Reggiano e Fabbri 1905 organizzammo la kermesse mondiale “Mangiare all’Italiana”, il progetto de “La Cucina Italiana nel Mondo verso l’Expo 2015”, che ha visto in primo piano le eccellenze enogastronomiche del made in Italy esaltate nelle ricette di centinaia di celebrity chef italiani all’estero, oggi torniamo a fianco della settima edizione della Cucina Italiana nel mondo con i piatti di chef italiani in tutto il mondo.
Modena a confronto con i partner italiani della rete UNESCO
Modena a confronto con i partner italiani della rete UNESCO
Per confrontarsi sui progetti per le città del futuro, sui network comuni e sul ruolo delle città creative alla giornata interverranno i rappresentanti di Bologna e Pesaro, città creative Unesco per la Musica; Milano, città creativa per la Letteratura; Parma, Alba e Bergamo, città creative per la Gastronomia; Fabriano, Biella, Como, Carrara, città creative per l’Artigianato e le Arti e tradizioni popolari; Torino città creativa per il Design. Modena, unica città italiana a essere stata nominata città creativa per le Media Arts, sarà rappresentata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dall’assessore alla Cultura Andrea Bortolamasi che porteranno i saluti istituzionali: “A un anno dall’importante riconoscimento di Modena come città creativa Unesco – spiega l’assessore – ospitiamo al Laboratorio aperto le città creative italiane, per una giornata di confronto, condivisione di buone pratiche e progetti futuri. Dalla digitalizzazione del patrimonio artistico-culturale alle arti elettroniche, vogliamo continuare a investire sull’innovazione applicata alla cultura e sul futuro della nostra città, con la creatività al centro dello sviluppo e della crescita della comunità cittadina”.