Quando l’arte fa bene all’enogastronomia

Quando l’arte fa bene all’enogastronomia

www.extraordinaryfoodandwine.com 

foto di: Ennio Barbieri


Vedere l’arte oltre il quadro, la fotografia, l’opera conclamata, meglio, vedere l’arte dove altri vedono stancamente solo immagini di ordinaria amministrazione.


Vedere l’arte che sono, sanno essere, il cibo  e il vino di nicchia, e saperli celebrare, valorizzare, mettere in  risalto attraverso accorgimenti inusuali, come meritano.


Chi può fare questo in un circuito ormai troppo autoreferenziale, capace solo di lanciare tendenze che poi vengono scimmiottare fino alla nausea?


Ci hanno insegnato che quando i margini si fanno troppo stretti bisogna aprire per dare respiro, fare entrare aria nuova, nuova linfa. E difficilmente queste energie possono arrivare dal di dentro. L’apporto, il contributo deve venire dall’esterno, da chi è meno invasato e ha mente più sgombra, e magari opera in settori affini a questo nostro mondo.
 

Mostra e non fiera!
Fausto Brozzi, architetto applicato al design, fotografo e artista di fama mondiale nonché curatore di mostre internazionali come “World art in Venice” e ancora produttore di culatelli a numero chiuso (200 e non di più!), lo abbiamo conosciuto in occasione di Extraordinary Food&Wine, la mostra – e non fiera!-  di  prodotti enogastronomici di nicchia da lui steso ideata e realizzata a Venezia.


“Insieme a due chef di cui ho molta stima, Igles Corelli e Bruno Cingolani, – ci spiega Fausto Brozzi – abbiamo selezionato 50 produttori di qualità, che a mio avviso non fanno prodotti ma arte, perché ci mettono il cuore, l’anima e la mente, e che per due giorni hanno  esposto e incontrato operatori di settore presso l’esclusivo Hotel Monaco&Gran Canal, sul Canal Grande a 50 metri da Piazza San Marco e 20 metri dalla <via Montenapoleone veneziana>”.

Fausto Brozzi Architetto
Gli chef Igles Corelli e Bruno Cingolani

Venezia perché?
“Ho scelto Venezia perché è una città attrattiva. Non puoi dire di no ad un invito a venirci a fare visita. Grazie al mio percorso lavorativo ho amici in tutto il mondo e quando li chiamo invitandoli a fare un weekend a Venezia mi rispondono subito “Arrivo!”. All’Hotel Monaco&Gran Canal sono arrivato in un secondo tempo, dopo aver organizzato la prima edizione a cà Zanardi – già sede della mostra “Word art in Venice” che ho curato per anni – splendida villa storica ma per qualcuno un pochino impegnativa da raggiungere, in una città come Venezia. Ho deciso così di optare per questo hotel – non da meno per la storia che gravita, per i personaggi che lo hanno frequentato nel tempo e per quell’eleganza di un ambiente che trasuda di arte – nell’intento di rendere il più agevole e piacevole possibile l’accesso a questa mostra.

Ho inteso inserire l’arte in modo molto delicato, con sfumature eleganti perché si creasse charme, in un contesto in cui cibo e vino erano i protagonisti”.


Extraordinary Food&Wine si è palesata come una due giorni fatta di momenti a sorpresa, tra i blitz di Corelli e Cingolani a prelevare prodotti nelle postazioni dei produttori per improvvisare piatti da far assaggiare agli ospiti, presentazioni di libri, spazi musicali impegnati – a dare atmosfera alla cena di consacrazione dell’evento direttamente sul Canal Grande, sospesi, come su una piattaforma tra acqua e cielo.


Tangibile la soddisfazione dei produttori per un pubblico scelto, interessato e attento.

Impreziosire un già prezioso culatello
Marcare la differenza si può, ma bisogna essere dotati di quel guizzo creativo che, attraverso la cura anche di piccoli particolari, trasformi come per magia la percezione di ciò a cui ci stiamo dedicando.


Dicevamo che Fausto Brozzi produce, per scelta, un numero limitato di culatelli, come è tradizione di famiglia (il nonno era produttore). Pochi pezzi, non oltre 200, che diventano oggetto di estrema cura. Dalla produzione, alla particolare stagionatura fino alla presentazione, che suona diversamente dall’industriale termine packaging.

Il culatello di Fausto Brozzi si presenta come un gioiello a tutti gli effetti:
legato con una corda nera – non quella utilizzata solitamente per gli insaccati – appositamente studiata per farne meglio risaltare le forme, il culatello viene presentato in un forziere di noce massiccio con il marchio Brozzi scandito in verticale a caratteri in metallo tridimensionali e un rubino sintetico incastonato nel legno. E poi l’invito a degustarlo con lo champagne e il comunicarlo con un’immagine che ritrae un avvenente fondoschiena femminile artistico affiancato al culatello stesso.

Ecco il Brozzi irriverente, provocatore e libero che nel suo studio di Colorno (PR), fra geniali opere esposte ed accatastate, esprime tutta la sua versatilità.

Opere concettuali, di immediatezza disarmante, che hanno riscosso successo nelle tante mostre in giro per il mondo.


Sì, abbiamo bisogno di designer, stilisti ed artisti che ci aiutino a valorizzare ciò che è buono rendendolo più bello, appetibile e fortemente desiderabile!

a cura di

Simona Vitali

Parma, la sua terra di origine, e il nonno – sì, il nonno! – Massimino, specialissimo oste, le hanno insegnato che sono i prodotti, senza troppe elaborazioni, a fare buoni i piatti.
Non è mai sazia di scoprire luoghi e storie meritevoli di essere raccontati.