E non lo è, anche perché il titolo intero è La Cucina – non il solito ristorante. Si trova a Rho, che è al tempo stesso sede delle fiere più internazionali e paese della cintura milanese, sul sottile confine dove la città diventa provincia.
Lì, il campano Gaetano Marinaccio nel 2020 con la compagna Nadia Petronio ha aperto il suo locale. Piccolissimo. Con l’idea di farne un fine dining a Km Italia e con i fornelli dal 2023 affidati al corregionale Alfonso Daviducci. La Cucina di Rho è un locale curato, di stile metropolitano con prezzi da fuori Milano. Che combo!
Gaetano è un one-man band, un tipo tenace. Intraprendente. Polemico. Però. Però la tenacia ha supportato l’intraprendenza. E la vis polemica lo ha messo sotto i riflettori, reso interessante da seguire, anche solo come osservatori, per persuadersi che vale la pena provare.
E a provare sono stata invitata, poco prima della ristrutturazione che a inizio anno ha proiettato La Cucina ancora più nell’estetica del locale raffinato – esattamente il locale in cui il menu propone percorsi e le porzioni acquistano senso perché le portate in degustazione non sono poche. Ideale per un incontro business, ma in realtà anche per una cena intima.
L’accompagnamento di vini (o di cocktail) è molto, molto accurato e motivato piatto per piatto. E comunque per far capire alla clientela, anche a quella giovane, l’importanza di un percorso, esiste anche una proposta base a 50 € per chi è alla prima esperienza. Mossa avveduta.
I ricordi più vividi de La Cucina di Rho
Prima però, devo dire una cosa. Che spesso faccio questo test, qualche tempo dopo che ho mangiato in un ristorante: che cosa mi ricordo di più? Nel caso de La Cucina di Rho mi è rimasta in mente l’eleganza, pur nella semplicità del senza tovaglia.
L’amuse-bouche a forma di arachide, sintesi dell’aperitivo italiano, con gel al Crodino, così pazzesco e divertente che l’ho subito disegnato. Il disegnetto significa che qualcosa mi sta colpendo molto, eh.
Lo shottino di insalata caprese 2.0: sferificazione inversa di mozzarella di bufala del Cilento affumicata in acqua di pomodoro filtrata e con essenza di basilico. Profumo nell’aria, sorpresa.
Il polline nel risotto giallo (riso Acquarello, onda e mantecatura impeccabili complice anche il Parmigiano 100 mesi, la fava tonka e olio EVO al cipresso). Ci credo che questo piatto è un signature de La Cucina. C’è tutto l’anno, evviva.
Altri piatti, tutti interessanti
Ripercorrendo gli appunti trovo la bellezza di quello che è giunto in tavola – eravamo in 5, con assaggi personalizzati – la Patata fondente. La Parmigiana. Il Tubetto di Gragnano con fagiolo bianco di Controne e cozze, riduzione di aglio nero, pepe nero e alghe. Il tortello di genovese, battezzato La genovese nascosta.
La porchetta di mare, cioè filetto di sgombro impacchettato anzi imporchettato in cinta senese, cremoso di topinambour, beurre blanc affumicato all’anice, spinacino saltato e polvere di miso che si capisce l’umami già leggendo. La titillante Pigna (scritto apposta così) colada, cioè un sorbetto-quenelle cocco-ananas con polveri di menta, zenzero, peperone, gel al pino mugo e pepe lungo di Java. E via con la sfilata della petite pâtisserie super seducente.
La Cucina di Rho: menu, prezzi
Dal menu infrasettimanale Conosciamoci a 50 €, al menu A mano libera da 70 €, entrambi con calici; ai menu con abbinamento a parte Degusterò oppure Bosco e Natura entrambi di 7 portate ed entrambi a 75 €, al menu Materia di 9 portate a 90 € a persona, la tentazione è tanta.
Possibile anche mangiare à la carte, con 2 portate a 60 € e 3 a 75 €. Il coperto, 5 €, diventa gratis se si prenota online attraverso il sito www.lacucinadirho.it
La carta ha una rotazione più che stagionale, con menu d’occasione per le Feste come Natale, Pasqua. Operativo inizialmente solo per cena, da poco ha aperto anche in modalità bistrot per la pausa pranzo, dal martedì al venerdì.
Altro da dichiarare?
Il salto da fare venendo a mangiare a La Cucina – non il solito ristorante di Rho è un salto mentale e l’apertura all’humour, che si rispecchia in tanti piatti.
Allora sì, la gioia sarà maggiore, perché davvero Gaetano con Nadia e lo chef vogliono portare a comprendere il perché dei percorsi, che sono costruiti come se fossero discorsi e come se tutti gli elementi dovessero concertare. In latino c’è una parola per dire questo, ed è concinnĭtas.
La Cucina – non il solito ristorante. Via Porta Ronca 86, Rho. tel +39 338 829 7415
P.S: era da secoli che volevo dire “concinnĭtas”
[Immagini: iPhonr di Daniela; pagine ufficiali Facebook del ristorante e del patron]