Rappresentando una pietra miliare significativa per l’azione per il clima, la Commissione Europea ha approvato il Climate City Contract (CCC) di Parma, rendendola la prima città italiana a ottenere questo riconoscimento, insieme a Firenze.
La cerimonia di approvazione, tenutasi il 21 marzo 2024, ha visto la consegna dell’Etichetta Climatica al sindaco Michele Guerra, a significare il riconoscimento ufficiale del contratto.
L’evento è stato onorato dalla presenza di Iliana Ivanova, Commissaria Europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione; Patrick Child, Vice Direttore Generale della DG Ambiente – Commissione Europea e Responsabile della Missione 100 Cities; Marie Donnay, Direttore della Task Force “Recupero e Resilienza”; e Teresa Czerwinska, vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (BEI).
Questo riconoscimento non solo posiziona Parma come modello per altre città europee, ma aumenta anche l’attrattiva della città per gli investimenti privati.
I progetti presentati da Parma sono stati riconosciuti come seri e rilevanti dagli esperti esterni della Commissione Europea, incoraggiando così la finanza privata a investire nella città.
Il sindaco Michele Guerra è stato invitato a condividere l’impegno di Parma con altre città europee, unendosi come unico testimone il sindaco di Pécs, città dell’Ungheria.
“È un grande onore e una soddisfazione vera avere ricevuto oggi il Mission Label Award che sancisce l’ottimo lavoro fino a qui fatto sul nostro Contratto Climatico di Città. Un lavoro che ha visto il Comune di Parma coordinare una rete di partner che ha deciso di impegnarsi molto concretamente sugli obiettivi che la Missione pone e che è stata particolarmente apprezzata per le azioni già messe in campo e per quelle che stiamo pianificando” commenta il Sindaco Michele Guerra “Mi ha fatto piacere che la nostra città sia stata scelta come caso di studio da presentare alla Commissaria Ivanova, consentendo a me e al sindaco di Pécs, in Ungheria, di intervenire come unici amministratori nel panel conclusivo di questa splendida e partecipatissima cerimonia. Ora si torna al lavoro, certi che la Commissione saprà mettere a disposizione di questi progetti gli strumenti e le risorse che servono”.
Il Contratto Città Climatica di Parma è un documento completo che delinea, tra gli altri, strategie per la gestione dei rifiuti, il trattamento delle acque, i processi industriali, l’agricoltura, la silvicoltura e l’uso del territorio.
Il contratto mira a ridurre le emissioni dell’85% entro il 2030 attraverso oltre 130 azioni individuate45.
Il contratto è stato firmato da 46 enti, tra cui il Comune di Parma, la Regione Emilia-Romagna, aziende pubbliche e private e associazioni, a significare un impegno collettivo a favore dell’azione per il clima.
La Commissione europea è impegnata a sostenere città come Parma che si impegnano a diventare climaticamente neutre.
Gli impegni chiari e tangibili assunti dalle città nei loro contratti sul clima consentono loro di dialogare con i governi nazionali e regionali e, soprattutto, con i loro cittadini per raggiungere l’ambizioso obiettivo della neutralità climatica.
La Commissione è pronta a sostenere tutte le città che si impegnano a fornire aria più pulita, trasporti più sicuri e meno congestionati e a ridurre l’inquinamento acustico attraverso l’accesso ai fondi UE, nazionali e regionali, nonché all’assistenza tecnica e alla condivisione delle migliori pratiche4.
Il Contratto Città Climatica di Parma rappresenta un passo significativo verso il raggiungimento della neutralità climatica, dimostrando la determinazione della città nell’affrontare il cambiamento climatico.
Il contratto testimonia gli sforzi di collaborazione di diversi soggetti interessati, tra cui istituzioni, imprese, associazioni ed enti pubblici e privati, che lavorano insieme verso un obiettivo comune.
Questo impegno collettivo è fondamentale per garantire un futuro sostenibile a Parma e ai suoi cittadini.
“Quasi due anni di confronto, progettazione, integrazione tra pubblico e privato, facendo sistema ed avendo un obbiettivo straordinario quanto difficile da raggiungere, ovvero la neutralità nelle emissioni di CO2 al 2030: questo è il Contratto Climatico della Città di Parma che la Commissione Europea ha approvato formalmente oggi” aggiunge Gianluca Borghi, Assessore alla Sostenibilità Ambientale, Energetica ed alla Mobilità “Da adesso, e per i prossimi 6 anni, saremo ancora più determinati nel favorire la produzione di energia rinnovabile, risparmiare energia, efficientare edifici e cicli produttivi. Non perché ce lo chiede l’Europa, ma perché lo vogliamo, assieme all’Europa, assumendoci la responsabilità di scegliere, per contrastare il cambiamento climatico e per avere un futuro migliore, per tutti”.
Fra i motivi principali del successo del Contratto Climatico di Città, la Commissione Europea ha evidenziato la particolare capacità di Parma di promuovere una strategia in grado di coinvolgere un’ampia gamma di stakeholder per favorire il benessere economico, la crescita dell’occupazione e lo sviluppo sociale nella comunità. Ulteriore punto di forza evidenziato dalla Commissione è che il piano d’azione si fonda su un solido mandato territoriale, supportato da una dettagliata pianificazione finanziaria degli investimenti necessari per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.
Contratto Climatico di Città in sintesi
Il contratto consta in un piano d’azione che comprende 130 azioni suddivise in 5 settori chiave, insieme a 10 azioni legate alla governance e alla sensibilizzazione dei cittadini. Al suo interno sono individuati anche gli investimenti necessari per far raggiungere a Parma la neutralità climatica entro il 2030, obiettivo realizzabile solo attraverso una solida collaborazione fra investimenti pubblici e privati. Proprio per questa ragione, sono state 46 le aziende ed enti attivi sul territorio che ad oggi hanno sottoscritto il patto, ma l’obiettivo è quello di aumentare in maniera significativa questo numero nei prossimi mesi.
Le strategie delineate nel piano d’azione includono l’elettrificazione del territorio, la pianificazione verde, la mobilità sostenibile, la circolarità delle risorse, la politica alimentare, la riforestazione urbana, l’istruzione e la formazione. L’obiettivo è quello di una riduzione totale dell’85% delle emissioni entro il 2030 e di una ulteriore riduzione del 15% da attuare attraverso misure compensative oppure nuovi interventi che possano aumentare i già ambiziosi obiettivi di sostenibilità presenti nel pianoI cinque settori nei quali le azioni ricadono sono: Edilizia; Trasporti; Gestione Rifiuti; Produzione Industriale; Agricoltura, Verde Pubblico e uso del suolo.
13 Dicembre 2024