Tanto va la gatta al lardo…che ci scappa la tigella!

Inutile profondersi nella raffinatezza di chiamarle col loro nome di crescentine. Lo sanno tutti che è il contenitore di coccio la tigella.

Ma chi se ne frega! Tigella è internazionale! Come piadina e gnocco fritto.

I meridionali che arrivano in Emilia ci insegnano: ‘lo’ gnocco. Certo, hanno ragione. Ma per noi rimane ‘il’ gnocco fritto.

L’unico inimitabile profumo di strutto soffritto che ti si attacca ai vestiti come alle padelle che dovendo essere di ferro non vanno lavate. Solo spazzate con la carta gialla.

Non abbiamo pietà per chi non apprezza questi rettangoli con la pancia gonfia e vuota che galleggiano sfrigolando. 

Seminando l’aria di quell’afrore che conquista le narici eccitando perfino appetiti annoiati.

Concediamo agli amici di Parma di chiamarlo torta fritta.

Riconosciamo il diritto antico, perfino ai nemici guelfi bolognesi, di chiamarlo Crescente o peggio ancora Crescentine.

Ma niente di più!