Unesco, nel patrimonio entra allevamento Cavalli Lipizzani

Unesco, nel patrimonio entra allevamento Cavalli Lipizzani

Coldiretti, una linea di sangue cavalli lipizzani è pugliese. Il ministro Francesco Lollobrigida. “Siamo particolarmente soddisfatti e orgogliosi”

L’ allevamento dei cavalli Lipizzani ottiene il riconoscimenti Unesco.

La decisione è stata assunta dal Comitato del Patrimonio culturale immateriale in corso a Rabat, in Marocco, alla presenza di delegati provenienti da 180 Stati presieduto dall’italiano Pier Luigi Petrillo.

Il riconoscimento ai cavalli Lipizzani è una candidatura multinazionale che dà luce ad una tradizione antichissima ma ancora viva che unisce popoli diversi con una medesima identità culturale legata all’amore per gli animali.

In sala, presente l’ambasciatore italiano all’Unesco Massimo Riccardo, un grande applauso ha accolto il riconoscimento.

La candidatura dell’allevamento dei cavalli Lipizzani, che ha ottenuto l’ingresso nella lista del patrimonio immateriale Unesco, è stata presentata da Austria, Bosnia e Erzegovina, Croazia, Ungheria, Italia, Romania, Slovacchia e Slovenia.


Nella due giorni della 17/a sessione del Comitato del patrimonio culturale immateriale, in corso a Rabat fino a domani, è prevista la proclamazione di 55 nuove tradizioni come patrimonio dell’umanità, molte delle quali sono collegate a pratiche agricole e alimentari. Nel pomeriggio è iscritta alla discussione del comitato internazionale presieduto dall’italiano Petrillo la tradizionale festa veronese Tocati, il festival internazionale dei giochi di strada. 

Coldiretti, una linea di sangue cavalli lipizzani è pugliese

E’ stata custodita in masseria a Conversano, provincia di Bari, una delle otto linee di sangue dei cavalli lipizzani, il cui allevamento è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco nell’ambito della 17esima sessione del Comitato del patrimonio culturale immateriale in corso a Rabat in Marocco. Si tratta della linea Conversano, come fa sapere Coldiretti Puglia, che prende il nome proprio dal Comune pugliese. Fra i cavalli progenitori dei lipizzani, fino a qualche tempo fa custoditi nella storica masseria Tarsia Morisco, spicca in particolare Conversano Tartara, imponente stallone bianco utilizzato negli attacchi e perfetto per il dressage tanto amato dalla corte asburgica. In Puglia uno degli ultimi allevatori della razza Conversano è Francesco Minunni, che divide la sua passione per questa razza con il figlio Paolo.
Sono in totale 403 i cavalli lipizzani iscritti in Italia al Libro genealogico tenuto da Anareai, aderente a FedAna. Fonte Ansa.

Ministro Lollobrigida: Il riconoscimento dell’UNESCO premia un lavoro importante svolto in questi anni dagli uffici ministeriali e dagli esperti del CREA

Nel presentare il dossier di candidatura –scrive una nota del Masaf– il presidente dell’organo degli esperti mondiali, l’italiano Pier Luigi Petrillo, ha evidenziato come il dossier sia stato scritto in modo eccellente ed evidenzia l’importante relazione tra l’uomo e l’ambiente naturale nonché tra l’uomo e gli animali.

Il riconoscimento dell’UNESCO –ha detto il ministro Francesco Lollobrigida– premia un lavoro importante svolto in questi anni dagli uffici ministeriali e dagli esperti del CREA. Un riconoscimento che va agli sforzi compiuti per mantenere viva una tradizione ancestrale, che basa le proprie radici sul rapporto virtuoso tra uomo e animale. Ringrazio l’UNESCO per avere voluto, con questa iscrizione, dimostrare ancora una volta come anche le pratiche connesse all’allevamento possano essere considerate patrimonio culturale dell’umanità. È una grande responsabilità per noi e assicuro che il Ministero farà la sua parte, continuando, in nome della sovranità alimentare,  a valorizzare quelle identità agricole ed alimentari che rappresentano il cuore pulsante del nostro Paese”.