L’ Export agroalimentare verso il record storico: 60 miliardi

L’ Export agroalimentare verso il record storico: 60 miliardi

I  primi sette mesi del 2022 hanno registrato i valori più alti di sempre, anche se per fine anno è atteso un rallentamento della crescita a causa del contesto internazionale negativo

“Le esportazioni italiane di cibi e bevande hanno superato, nel 2021, il traguardo dei 50 miliardi di euro, raggiungendo nel 2021 il record storico di 52 miliardi (+11% sul 2020)”, così scriveva Gustoh24 a consuntivo dei dati dell’anno scorso.

Ora l’agroalimentare va verso un altro record storico

La notizia è che se il trend di crescita registrato nei primi mesi del 2022 sarà mantenuto, l’export agroalimentare italiano nel mondo supererà i 60 miliardi a fine anno, segnando un vero e proprio record storico. 

A preoccupare, però, sono gli effetti del conflitto in Ucraina, con i rincari energetici che stanno colpendo i consumi a livello globale, come emerge dall’analisi Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero relativi al primo semestre 2022, che evidenziano un balzo del +20,6%, nonostante la guerra scatenata dai russi e le tensioni internazionali sugli scambi mondiali di beni e servizi.

La Germania resta il principale mercato di sbocco, in aumento a gennaio-giugno del 14,8%, davanti agli Stati Uniti, in salita del 21,2%, mentre la Francia si piazza al terzo posto, ma mette a segno un tasso di crescita del 20,6%.

Risultati positivi anche nel Regno Unito, con un +22,6% che evidenzia come l’export tricolore si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all’uscita dalla Ue. Balzo a doppia cifra anche in Turchia (+29,3%) mentre il dato è negativo sia in Cina (-26,9%) che in Russia (-17%), fra sanzioni e guerra. A trainare il made in Italy nel mondo ci sono prodotti base come il vino che guida la classifica dei prodotti Made in Italy più esportati seguito dall’ortofrutta fresca.

Per sostenere il trend di crescita dell’enogastronomia nazionale serve ora agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, ma anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, sottolinea il presidente Coldiretti, Ettore Prandini. Che sottolinea poi “l’importanza di cogliere l’opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale che ogni anno rappresenta per il nostro Paese un danno in termini di minor opportunità di export. Ma è importante lavorare anche sull’internazionalizzazione per sostenere le imprese che vogliono conquistare nuovi mercati e rafforzare quelli consolidati valorizzando il ruolo strategico dell’Ice con il sostegno delle Ambasciate”.

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