Prosit lo dicono già tutti, è l’augurio che ci si scambia tra i calici. Prorsum, che in latino letteralmente significa “avanti!” aggancia invece lo spirito di Italian Taste Summit, l’evento B2B vitinivicolo che con la sua edizione n° 8 si svolge a Monza nella Villa Reale dal 5 al 7 febbraio. Una reggia sembra adeguta, per un evento centrato sul prestigio del vino.
E qual è lo spirito del format Italian Taste Summit, nel contesto degli eventi di promozione del made in Italy e dell’import/export dei vini? Uno spirito internazionale, contemporaneo, battagliero, caparbio, perfezionista, ambizioso – di nuove sfide.
Che non sono solo quelle dei numeri, anche se 80 aziende vitivinicole da tutta Italia, 80 buyer esteri e circa 40 giornalisti italiani e stranieri, sono numeri interessanti e sfidanti.
L’ongoing learning conta
Parallelamente, il lancio del nuovo progetto “Wine Performance” dedicato all’aggiornamento continuo delle imprese, in collaborazione con l’Accademia della Vite e del Vino, è una delle nuove sfide, giocata sul terreno delicatissimo della conoscenza. E dell’ongoing learning.
Di questo si tratta, dell’andare avanti in un dialogo tra conoscenza ed esperienza. Infatti dal 2021, Joanna Miro, inventrice e anima dell’Italian Taste Summit e CEO del gruppo Wine Global Aspect-WGA, ha istituito un comitato scientifico di docenti ed esperti capaci ad ogni appuntamento di distillare – il verbo non è usato a caso – contenuti di frontiera, a volte anche provocazioni, sui temi più attuali e sulle innovazioni in viticoltura ed enologia, sulla gestione aziendale, la legislazione e la fiscalità di settore e sul neuroselling, che studia il ruolo delle emozioni nei processi di vendita.
Chi fosse interessato a questi momenti formativi, può anche partecipare da remoto.
Nel corso dei tre giorni dal 5 al 7 febbraio riservata esclusivamente agli operatori di settore, incontri one -to-one tra produttori e buyer creati su misura, tasting, masterclass e una serata di gala. L’approccio sperimentato è quello “human to human” proprio per consolidare i rapporti e creare partnership durature tra stakeholders.
Il più forte dei punti di forza di Joanna Miro e di un format come Italian Taste Summit sta sicuramente nella tensione a rilevare e valorizzare dal vivo le tendenze e dinamiche evolutive del mondo del vino. Con la volontà di farlo prima che diventino dominanti sui mercati.
Programma, brochure e informazioni sul sito ufficiale www.italiantastesummit.com
Quindi, prosit. E ancor più, prorsum!