Quando il vetro brilla al buio

Quando il vetro brilla al buio

Con le bollicine. Fluorescente. Il vetro della linea Lumin’escence è una delle invenzioni più ammalianti della storica Verrerie de Biot in Costa Azzurra

Biot, che si pronuncia facendo ben sentire la “t” finale, è un borgo nell’entroterra della Côte D’Azur poco distante da Cannes, famoso per vari motivi legati alla sua storia e struttura medievale. 

E ancor più famoso per il vetro artigianale / artistico e per una lavorazione particolare del vetro soffiato, trasparente o colorato – il cosiddetto verre bullé – inconfondibile per la sua texture decorativa a bollicine. 

Verrerie de Biot

Queste bollicine altro non sono che il risultato di una reazione chimica del vetro incandescente con il bicarbonato di sodio. Un effetto frizzante che viene dalla materia infuocata. 

Le bollicine nel vetro sono un’invenzione della Verrerie de Biot, moltiplicata per migliaia di pezzi soffiati a bocca e forgiati a mano, al ritmo di poche decine al giorno. Manufatti perfettamente simili, mai e poi mai identici, perché veri prodotti dell’opera artigiana – quella bravura che i francesi chiamano savoir-faire. 

Verrerie de Biot

E i francesi sono bravi ad elevare con le parole e con i riconoscimenti le varie arti. 

E così, ecco pezzi unici anche quando fanno parte di un servizio. 

Ma una delle varianti più belle del verre bullé è la sua versione fluorescente della linea Lumin’escence inventata nel 2013 con il maestro vetraio Jean-Claude Novaro.  

Il vetro luminescente, che ha ricevuto il Premio francese per l’Innovazione tecnica in Francia, è affascinante. Alla luce naturale sembra trasparente con bollicine lattiginose, ma in realtà immagazzina la luce e al buio si illumina di un colore ipnotizzante, puntiforme, vivido, definito, alieno e familiare, bellissimo. 

Verrerie de Biot

La vetreria non chiude praticamente mai tranne a Natale, Capodanno e pochi giorni a gennario. Per tutto il resto del tempo i forni funzionano instancabilmente, i maestri vetrai si alternano a turni di tre, anche i delicati colori del vetro sono lavorati a rotazione. 

Verrerie de Biot

Si può visitare (in visita libera o guidata) l’azienda, il suo ecomuseo e le gallerie annesse di arte contemporanea del vetro. Si può soffiare un oggetto di vetro sotto la guida di uno dei maestri (io l’ho fatto e ho le prove).

C’è un’intera Francia da scoprire > www.france.fr/it e per saperne di più su Biot > http://www.biot.fr/

Tutte le informazioni su https://www.verreriebiot.com/ 

Testo e foto di Daniela Ferrando