Le carni a marchio Pascol - buone, di territorio, sicure, eque e sostenibili - sono
presenti in 250 punti vendita e store della grande distribuzione organizzata, del
canale Horeca e del normal trade. E da pochi giorni Pascol è anche B Corporation,
una certificazione che misura le performance sociali e ambientali delle aziende
Pascol, filiera innovativa per la produzione scalabile di carne bovina da allevamenti al pascolo,
avvia il 10 marzo la seconda campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd per
potenziare il canale commerciale, migliorare i processi di filiera, sviluppare la consulenza alle
aziende agricole e veicolare più efficacemente la sua originale proposta di valore sul mercato
con lʼobiettivo di raggiungere il breakeven su base mensile entro la fine del 2023.
Categoria: Carne
I prodotti Dop e Igp in Emilia Romagna: nati qui, apprezzati in tutto il mondo
Una piramide culinaria irresistibile, in cima alla quale svettano il Prosciutto di Parma e il Parmigiano Reggiano, ma che subito sotto propone un lungo elenco di eccellenze gastronomiche da assaggiare almeno una volta nella vita, come tra le tante, la mortadella di Bologna, la zampone di Modena, l’aceto balsamico tradizionale, il formaggio di fossa e lo Squacquerone di Romagna.
Bord Bia e Jre insieme nel segno del gusto per il 2023
Il nuovo anno inizia nel segno dell’alta cucina creativa grazie alla partnership siglata tra Bord Bia, ente governativo per la promozione dei prodotti food & beverage irlandesi e JRE – Jeunes Restaurateurs Italia, associazione che raccoglie i più giovani e rappresentativi chef dell’alta ristorazione, accomunati dall’amore per la cucina e dal desiderio di condividere esperienze e valori. La collaborazione, iniziata il 1° gennaio, è stata pensata per esaltare le qualità e il gusto dei prodotti irlandesi grazie all’estro di alcuni dei più talentuosi chef italiani che fanno parte dell’associazione.
Vittoria del Made in Italy, l’Ue fa dietrofront: vino e carni non sono dannosi per la salute
Si tratta di un’altro stop importante per due settori basilari per l’agroalimentare italiano e tra i più colpiti dalla crisi innescata dal caro bollette e materie prime. Il settore enologico, secondo gli ultimi conti presentati dall’Uiv (Unione italiana vini), ha registrato l’ulteriore richiesta di aumento, il quarto in un anno, da parte dell’industria del vetro: +20% dal prossimo gennaio. Tra vetro, tappi, carta e capsule, le spese aggiuntive, secondo l’Uiv, toccano 1,5 miliardi nel 2022. Colpire la promotion sarebbe stato devastante.