Un Giorno in Campagna con Andrea Denti

Andrea Denti

Sono in campagna con Andrea Denti.

È timido.

Quando e arrivato in cortile si è guardato un po’ intorno. Poi a tavola piano piano si è sciolto e ha mostrato tutta la simpatia di un ferrarese che sa di natura, di pesca e di mangiari di casa sua.

Cominciamo dalla salama da sugo e suo nipote lo rimbrotta dicendo che preferisce la bondiola.

“Nianc a pensareg. L’è tut n’ater quel. La meza salama l’è quella da tai.”

La nostra si mangia col cucchiaio. C’era una famiglia di venti persone che il padrone non li voleva perché mettevano la damigiana sulla tavola e con la gomma ci tiravano tutti a vuotarla.

“I la pilunava la salama.”

La massaggiavano per togliere l’aria. E più la massaggiavano più si riempiva. Arrivavano a fare salame da sei sette chili.

“In na tirada i la magneva tuta.” L’arzdora a capo tavola coi figli tutti da na parte e generi e nuore dall’altra.

Dirigeva l’orchestra di quelli che sorbivano la minestra della domenica. Tenete presente che la salama normalmente ha da essere intorno a un chilo. E io che sono un pescatore me ne intendo di chili perché l’anno scorso con la canna ho preso ottocento anguille lì nei pontili delle barche prima di Comacchio.

C’erano di quelle che aperte erano più larghe della mia mano. Anche la pesca per noi che siamo nati lungo gli argini del Po è una bella passione. Il fiume più lungo col nome più corto. Cè ne sarebbero da dire ai signorini dei giorni d’oggi. Soprattutto da dove viene il loro mondo.

C’era gente diversa che non vantava niente di straordinario ma era straordinaria.

Ricordo uno che doveva far arrivare il carro tirato dal cavallo sopra l’argine; ma visto che non ce la faceva, ti va a staccare il timone dal basto. Poi lo prende lui e tira il carro fino a sopra. Lui da solo.

Poi fa salire il cavallo e ripete l’operazione all’arrovescia e via che vanno di lungo. Il fiume è come un padre e una madre ha sempre dato da mangiare a tutti.

Noi ferraresi ci siamo nati e ci ha dato confidenza. È inutile che lei mi guardi schifato. Che razza di pescatore è se non posso dire che andavamo al fiume con dei freddi che gelava la punta del cimino e i begattini erano gelati e immobili. E allora non mi rimaneva che dargli una leccata per scaldarne il movimento.

Si fermi Denti che le faccio una foto per la mia collezione di ricercati. Quei pochi che ancora possono dire di conoscere da dove vengono.