“LA FOTOGRAFIA DALLA DOCUMENTAZIONE A FORMA DI ARTE PURA” di Carlo D’Orta

“LA FOTOGRAFIA DALLA DOCUMENTAZIONE A FORMA DI ARTE PURA” di Carlo D’Orta

Il collegamento e la reciproca influenza, a partire dalla seconda metà dell’800, tra nascita della fotografia ed evoluzione della pittura è un fenomeno ampiamente riconosciuto e documentato. L’uso della macchina fotografica per documentare la realtà liberò la pittura dal compito di raccontare paesaggi e figure in modo descrittivo, e spinse gli artisti ad usare il pennello soprattutto per esprimere emozioni, sensazioni, visioni e a guardare e indagare la realtà con occhi diversi. Futurismo, Surrealismo, e poi l’Arte Astratta trovarono la loro radice e il loro stimolo anche in questa liberazione della pittura dall’obbligo di documentare.

Dalla fine del XX secolo, la transizione della fotografia dalla tecnologia analogica alla tecnologia digitale ha aperto nuovi sentieri comuni, in cui fotografia e pittura si sono mescolate attraverso una nuova tecnica, che chiamiamo grafica digitale. Questa, mescolando fotografia e pittura, ha portato ad usare e manipolare le fotografie per realizzare nuove immagini frutto di una trasformazione manuale sostanzialmente pittorica. 

Ma in questi ultimi anni, con la evoluzione degli smartphone in macchine fotografiche, siamo di fronte ad un nuovo fondamentale step.

La fotografia di qualità, realizzata con macchine fotografiche professionali di alto livello tecnologico, perde progressivamente la finalità di documentazione, perché per documentare in modo semplice, sintetico ed essenziale le immagini della realtà che abbiamo di fronte non è più necessario usare apparecchiature complesse e sofisticate e spesso voluminose, ma è sufficiente usare lo smartphone di piccole dimensioni che portiamo in tasca.

A cosa serve allora la macchina fotografica di qualità? A cosa servono le diverse tipologie di obiettivi, dai grandangoli ai teleobiettivi agli zoom sofisticati? E a cosa serve la conoscenza e il saper usare le tecnologie sofisticate di questi apparecchi fotografici di alto livello? 

La risposta è che le la fotografia di qualità è ormai divenuta una nuova forma di arte pittorica.

La documentazione ordinaria e banale della realtà è lasciata agli smartphone, che costano poco e si portano in tasca. Le apparecchiature fotografiche sofisticate stanno invece oggi acquistando una funzione totalmente diversa: servono per dipingere, per realizzare immagini artistiche.

Non però immagini e dipinti inventati e istintivi, come avveniva e avviene tuttora con la pittura, ma immagini artistiche e dipinti visuali estratti dalla realtà che ci circonda, ma che spesso non sappiamo vedere.

Questo accade anche perché usare la macchina fotografica di qualità in modo artistico significa “saper vedere” e non sono “guardare”. 

Rispetto al nostro occhio umano, che è come un grandangolo con la visuale a 180 gradi, l’obiettivo fotografico di qualità diventa un occhio profondo.

L’occhio umano mescola il soggetto su cui dirigiamo lo sguardo e il rumore visuale che lo circonda per 180 gradi, fondendo i dettagli su cui ci concentriamo e la sfocatezza del rumore visuale circostante.

L’obiettivo fotografico può invece concentrarsi su immagini, dettagli e prospettive senza il disturbo del rumore visuale circostante, e così da un lato indaga la realtà in modo estremamente profondo, e dall’altro lato è in grado di congelare e valorizzare istanti, dettagli, prospettive, linee, forme e giochi di luci ed ombre particolari, che, isolati dal contesto, possono assumere e riescono ad esprimere un forte valore artistico/pittorico. 

La fotografia d’arte seppe esprimere questa ricerca visuale sin dall’inizio, dalla metà dell’800. Ma fino ad oggi fotografia d’arte e fotografia di documentazione sono state quasi sempre percepite come mescolate, come parti di una stessa attività.

Oggi, invece, siamo ad un bivio.

Con gli smartphone è possibile fare ottime fotografie descrittive. Ma se si desidera invece entrare all’interno della realtà e del paesaggio per raccontare prospettive, luci e visioni particolari, se si desidera estrarre dal mondo che ci circonda immagini artistiche liberate dalla confusione del rumore visuale circostante, l’unico strumento è la fotografia di qualità. Servono cioè una apparecchiatura ed una tecnica fotografica sofisticate, che consentano di lavorare su tempi di esposizione, prospettive, distanze, messe a fuoco e altri elementi, attraverso i quali lo scatto fotografico diventa espressione di una visione creativa e pittorica.

La conclusione è che l’evoluzione degli smartphone ha creato un bivio ed eliminato la confusione tra Fotografia di Documentazione ed Arte Fotografica, e che oggi l’Arte Fotografica è finalmente riconoscibile, senza equivoci né negazionismi, come una vera forma d’arte visuale, sofisticata e profonda come Pittura e Scultura.

Carlo D’Orta

www.carlodortaarte.it