SSICA, punto di riferimento nel comparto delle conserve alimentari, si racconta a Cibus Tec

La tavola rotonda “Orizzonti per l’Industria Conserviera Alimentare: il Supporto di SSICA”

La Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari – Fondazione di Ricerca (Ssica) che da oltre 100 anni è punto di riferimento per oltre 4000 imprese del comparto delle conserve alimentari, nella giornata inaugurale Cibus Tec 2023 ha promosso la tavola rotonda “Orizzonti per l’Industria Conserviera Alimentare: il Supporto di Ssica”.

L’uomo si è sempre preoccupato di conservare i cibi, una tradizione, quella delle conserve alimentari, tramandata nel tempo dalla necessità di trasportare gli alimenti all’interno e all’esterno dei Paesi. Il mercato delle conserve alimentari che oggi per l’Italia vale 17,3 miliardi1 di euro segna una crescita dell’export del +23,6%2 rispetto al 2021 e vanta al proprio interno realtà d’eccellenza che hanno nella grande distribuzione il proprio principale canale commerciale.

Oggi, però, chi opera nel settore si trova ad affrontare sfide nell’innovazione, nella qualità e nella sicurezza. In questo contesto opera SSICA (Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari – Fondazione di Ricerca), che con circa 100 addetti nell’area scientifica – tra ricercatori, tecnici di laboratorio, borsisti, dottoranti, tirocinanti – 36 progetti di ricerca all’attivo (+2% di ricavi rispetto al 2021) e un bilancio che ha registrato un trend positivo nel 2022, aiuta le aziende a sviluppare prodotti di alta qualità (per le conserve di pomodori, salumi, prodotti ittici), espressione del saper fare italiano e apprezzati sempre di più anche dai giovani, nella ricerca di pasti veloci e al contempo sani.

Il commento di Simone Legnani Presidente di SSICA

Quello delle conserve alimentari è un settore ad alto tasso di innovazione e in rapida evoluzione. Ciò richiede lo studio e la messa a punto di nuovi processi produttivi, nuovi prodotti e nuovi servizi, nell’ottica di conciliare tecnologia e sicurezza per garantire standard qualitativi sempre più elevati. Nonostante Il contesto attuale, instabile dal punto di vista economico e geopolitico, il settore delle conserve alimentari si conferma espressione dell’eccellenza Made in Italy in Italia e all’Estero” il commento di Simone Legnani Presidente di SSICA.

Alla tavola rotonda sono intervenuti Andrea Brutti (Coordinatore Divisione Fabbrica dell’Area Qualità, Sicurezza e Pre-industrializzazione SSICA), Andrea Lo Voi (Area Mare e Conserve Ittiche SSICA), Sebastiano Porretta (Responsabile Area Marketing & Consumer Science SSICA), Luca Sandei (Responsabile Area Conserve Vegetali SSICA), Roberta Virgili (Responsabile Area Conserve Animali SSICA), Chiara Zurlini (Coordinatore Divisione Packaging, Area Sostenibilità e Valorizzazione SSICA).

La SSICA, operando nel campo delle conserve Ittiche, di carne e vegetali, ma anche della sostenibilità, della qualità, sicurezza e pre-industrializzazione degli alimenti, del Marketing e Consumer Science mette a disposizione delle aziende associate strumentazioni scientifiche, conoscenze e competenze per la creazione e la sperimentazione di processi tecnologici innovativi.

Tra le eccellenze sviluppate dalla SSICA spiccano gli “impianti pilota”, tecnologie che permettono attività di scale-up industriale e metodi d’indagine originali atti a rilevare nuovi driver del mercato agroalimentare per intercettare le tendenze di consumo, l’evoluzione dei gusti e delle scale valoriali tra i consumatori, in un’ottica di promozione del Made in Italy in Italia e all’estero. La ricerca pioneristica sull’impiego delle alte pressioni sta consentendo di ottenere prodotti conservati pressoché indistinguibili dal fresco, di allungare la shelf life e di mantenere le caratteristiche di qualità e sicurezza: un supporto concreto per i produttori che possono esportare anche a lunga distanza. Un procedimento sperimentato e impiegato dalle conserve ittiche e di carne alle bevande, superando i limiti dei processi più tradizionali come la sterilizzazione e la pastorizzazione.

“L’impegno della SSICA è di rispondere sempre più all’evoluzione dei tempi e del mercato, per questo sono state individuate alcune tematiche di ricerca specifica, come la revisione dei processi di trattamento termico, l’estrazione di ingredienti da sottoprodotti industriali e lo sviluppo di imballaggi eco-sostenibili”, aggiunge il Presidente Legnani – “Si tratta di orizzonti che riguardano il miglioramento nutrizionale, le indicazioni di origine e tracciabilità, la sicurezza degli impianti, l’innovazione e la digitalizzazione dei processi attraverso Industria 4.0 e 5.0, che possono trovare nuovo impulso e potenzialità di sviluppo nel PNRR,  nella transizione ecologica e nei  fondi disponibili a cascata, dal livello europeo fino a quello regionale, in coerenza con le nuove politiche nazionali ed europee anche in tema di sostenibilità e riciclo” – conclude Simone Legnani.

SOSTENIBILITÀ E RICICLO: NUOVA VITA ALLE MOLECOLE RISULTANTI DAI RESIDUI DI LAVORAZIONE

Proprio in tema di sostenibilità e riciclo, secondo i dati riportati dalla Commissione Europea, in media ogni anno un europeo produce 180Kg di imballaggi, e sono proprio questi tra i principali prodotti impiegati nella conservazione degli alimenti: il 40% della plastica e il 50% della carta utilizzati negli Stati Europei hanno dunque questa finalità, con una tendenza che prevede un aumento generale dei rifiuti del 19% anno su anno. Per far fronte a questa problematica, studi SSICA hanno dimostrato la possibilità di valorizzare la quantità enorme di scarti o sottoprodotti di lavorazione (pari al 50% della materia prima che entra in una fabbrica) grazie al recupero di sostanze pregiate provenienti dalla lavorazione di prodotti ittici e vegetali, per reimpiegarle nell’industria alimentare come ingredienti, integratori oppure impiegandole nel settore farmaceutico, nutraceutico, cosmetico, del packaging.

I ricercatori hanno individuato nel chitosano – molecola risultante dalla lavorazione di crostacei – una sostanza con notevole potere antibatterico, in grado di essere usata come film attivo per il confezionamento di alimenti, incrementandone significativamente la shelf-life; nella gommoresina derivante dal pomodoro, un’alleata per ottenere un’utile vernice interna con funzione di barriera protettiva nelle confezioni e, infine, negli imballati di cellulosa, tipicamente composti dall’80% di cartoncino vergine e per la restante parte da polietilene a bassa densità, lo strumento in grado di favorire la protezione del prodotto, di preservare le caratteristiche organolettiche, di offrire una buona barriera a ossigeno e vapore acqueo e buone prestazioni in fase di confezionamento.

La nascita di SSICA 

Nata nel 1922 a Parma – nella provincia tradizionalmente legata al food, in particolare alla coltivazione del pomodoro e relative conserve, all’allevamento suinicolo e alle produzioni della salumeria, per incentivare lo sviluppo economico del Paese nel settore conserviero, la SSICA – Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari – Fondazione di Ricerca mette a disposizione delle aziende alimentari strumentazioni scientifiche, conoscenze e competenze per sperimentare processi tecnologici innovativi.

Dagli anni Ottanta con una sede anche ad Angri, altro polo di eccellenza per la produzione di conserve vegetali, soprattutto pomodoro e legumi, e di conserve ittiche.

La nuova rubrica di video interviste di #SSICA intervista Irene Rizzoli

Dal volo acrobatico ad Amministratore Delegato di Delicius Rizzoli S.p.A.#IreneRizzoli, naviga il mondo delle Conserve Ittiche tra #tradizione#sostenibilità#innovazione e #formazione. in SSICA Talk – la nuova rubrica di video interviste di #SSICA per rimanere sempre aggiornati sulle più attuali tendenze di mercato e per conoscere chi c’è dietro al successo commerciale di tanti prodotti.