Mi è passata la voglia… di vedere sempre la stessa pasta sui social

Rina Poletti all’età di 28 anni

Mi chiamo Rina Poletti e, nonostante il mese di Gennaio 2025 che sta per concludersi mi abbia regalato esperienze meravigliose e incontri con persone fantastiche, mi ritrovo a fare una riflessione sui social media.

L’overdose di pasta sui social media

Il problema? Una vera e propria invasione di immagini di tagliatelle, cappellacci e tortelli che mi sommerge ogni volta che apro le piattaforme social.

Un’invasione di immagini

Queste immagini, più o meno elaborate, sono spesso arricchite da avatar, frecce, fiori, cuori e musichette che cercano di attirare l’attenzione.

Una sorta di circo dove al posto degli animali svolazzano tagliatelle ravioli giganteschi che solo la bocca di un cavallo può ingoiare.

Sicuramente prenderete questo post come una di quelle lamentele di invidia e di ruba mestiere.

Le ragazze che io ho formato sanno molto bene che non è così e io sono e sarò sempre una forte sostenitrice orgogliosa del lavoro che stanno facendo.

Ma mi sento di fare una osservazione importante per tutti coloro che qui si mettono in mostra più per dimostrare la, loro bellezza il loro decoltè le loro belle unghie laccate ..il loro smagliante sorriso .

La sfoglina (ovvero colei che impasta e stende a mano la sfoglia) è quasi una figura mitologica che ha salvato e salva tutt’oggi una arte sulla quale non si può discutere oltre a distinguersi dal punto di vista della qualità e del gusto.

E’ un arte in apparenza semplice ma che nasconde mille segreti fra cui segreti intimi che solo le mani sanno riconoscere. Un impasto può darti tanta soddisfazione ma nello stesso tempo può farti ammattire.

Scrivo oggi consapevole che questo mio scritto sarà oggetto di critica ma poco importa.

Mi sono letteralmente scocciata che un mestiere duro come quello di una sfoglina possa essere assimilato a mettere le mani in pasta in un piccolo cratere di 1/2 uova (riescono anche i bambini) ma peggio ancora che sia chiamata sfoglia una pasta tirata con la Nonna Papera .

Ma soprattutto mi rivolgo a chi crede che il compenso di un giorno di lavoro possa considerarsi caro. 50 Euro per giocare con la pasta qualche ora li abbiamo tutti in tasca ma per favore non crediate di avere imparato un arte meravigliosa come quello della pasta fatta a mano.

Sentitevi liberi di fare quello che credete opportuno, ma sappiate riconoscere le differenze per favore rispettate tutti coloro che fanno la differenza è un DIRITTO di cui mi sento oggi di difendere, non solo per me ma per tutte quelle operatrici che si fanno un mazzo tanto ogni giorno chine su un tagliere e con tutta l’umiltà di questo mondo non si definiscono MAESTRE.

Fare una buona giornata.

Per chi vuole iscriversi all’unico laboratorio pasta tua del mese di Febbraio del 15/16 Febbraio 2025 sono 16 ore di lavoro intenso. Potete iniziare anche con solo la prima giornata del Sabato per poi proseguire in un altro momento per la giornata pasta ripiena. può farlo all’indirizzo

pastatua.com

Rina Poletti