L’uovo arcobaleno è un dolce limited edition, che si fa messaggio

Rainbow Egg by chef Barbara Agosti

Un dolce messaggio forte.

In occasione del Pride Month, Eggs aka Barbara Agosti, propone Rainbow Egg, praticamente un uovo arcobaleno: è un “guscio” con mousse di yogurt greco, gel di mango, cioccolato bianco e terra di cacao, colorata naturalmente con i toni dell’iride.

Naturalmente va letto nel senso di “dalla natura”: il colore viola è estratto di mirtillo, il giallo dallo zafferano, l’arancione dal mango.

Limited edition nel senso di temporary

Rainbow Egg by chef Barbara Agosti per il Pride Month

Il dessert, rilettura del dolce Ovosodo normalmente in carta, si trova dal 10 al 30 giugno nei ristoranti Eggs di Roma (Trastevere) e Milano (via Solferino) come omaggio ai valori di libertà, identità e inclusione.

Una limited edition per un dessert simbolico e temporaneo, salvo che la chef cambi idea.

Infatti la chef Barbara Agosti, fondatrice e anima di Eggs, ha pensato questo Rainbow Egg come un gesto concreto per ricordare che la cucina può farsi anche espressione di valori: quelli della libertà di essere sé stessi, del rispetto per ogni identità, della bellezza che nasce dalle differenze. Delle espressioni imprevedibili dell’amore.

E lo fa in modo discreto ma evidente. Attraverso un dessert che ha i colori e i valori del Pride Month, al di là delle date ufficiali degli eventi clou – 14 giugno a Roma e 28 giugno a Milano.

Eggs, uova come progetto gastronomico

Eggs chef Barbara Agosti

Per il resto dell’anno, Raonbow Egg a parte, Barbara Agosti si divide tra le sue due creature di Roma e di Milano, aggiornando costantemente l’intera proposta gastronomica intorno alluovo (le uova di pesce sono uova anche loro), ingrediente antico e universale, nutriente, essenziale e versatile tanto da colonizzare l’intera carta dal benvenuto al dessert. 

P.S Imperdibili da Eggs, le Carbonare. Perché non ce n’è una sola. Sfidando la communis opinio, la chef ne ha create per tutti i gusti, dalla vegana alla filologica, nota agli habitués come Carbonara 1954. Provarle per crederci.

Daniela Ferrando