Le 10 perle enogastronomiche delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia premiate da Slow Food

Le 10 perle enogastronomiche delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia premiate da Slow Food

Le Valli del Reno, Lavino e Samoggia si confermano un territorio ricco di eccellenze gastronomiche. La guida “Osterie d’Italia 2025” di Slow Food, presentata il 2 dicembre presso l’IPSAR Luigi Veronelli di Casalecchio di Reno, ne è la prova.

Dieci insegne locali tra Chiocciole e Segnalazioni

Quest’anno, ben dieci ristoranti del territorio sono stati inclusi nella prestigiosa guida, ottenendo il riconoscimento di Chiocciola o Segnalazione. Un risultato che premia l’impegno dei ristoratori nel valorizzare i prodotti locali e le tradizioni culinarie della zona.

Un riconoscimento al territorio

La presenza di così tante insegne nella guida è un motivo di orgoglio per l’intera comunità. È il riconoscimento di un territorio che sa offrire un’esperienza gastronomica autentica e di qualità, basata sull’utilizzo di materie prime selezionate e sulla maestria dei cuochi.

Un viaggio alla scoperta dei sapori locali

Sfogliando le pagine della guida, è possibile scoprire un mondo di sapori e tradizioni. Ogni ristorante ha una sua storia da raccontare e una proposta culinaria unica, che va dalla cucina più classica a quella più innovativa.

Casalecchio presentazione Osterie Italia 2025

Un’opportunità per valorizzare il territorio

La presenza nella guida “Osterie d’Italia” è un’importante opportunità per promuovere il territorio e attrarre nuovi visitatori. Chiunque sia alla ricerca di un’esperienza enogastronomica autentica, non può perdere l’occasione di scoprire le perle nascoste delle Valli del Reno, Lavino e Samoggia. La trentacinquesima edizione del “Sussidiario del mangiarbere all’italiana” offre diverse novità ma conferma che l’osteria italiana mantiene una forte identità pur evolvendosi al passo con i tempi. I criteri seguiti per la valutazione restano quelli della territorialità, della selezione degli ingredienti, della sostenibilità e dell’accoglienza genuina, tuttavia quest’anno è stata aggiunta una nuova tipologia di insegne. Accanto a osterie, ristoranti, enoteche con cucina e agriturismi, è comparsa la sezione chiamata “Locali Quotidiani” che raggruppa tutti gli indirizzi alternativi come pastifici, pub, enoteche e gastronomie le cui caratteristiche aderiscono all’idea di una ristorazione autentica e di qualità.

Presentazione della guida Osterie Slow Food 2025

Per il 2025, i 250 collaboratori di Slow Food Editore sparsi in tutta Italia hanno visitato in anonimato tantissime realtà inserendo in totale 1917 locali nazionali, dei quali 324 hanno ottenuto il massimo riconoscimento della Chiocciola.

Tre sono le Chiocciole assegnate nell’Unione dei Comuni Valli del Reno, Lavino e Samoggia: alla conferma di “Amerigo dal 1934” e “Trattoria del Borgo”, entrambe a Savigno, quest’anno si è aggiunta “La Roverella” di Zola Predosa (BO), già presente con una Segnalazione.

Sette, invece, le Segnalazionidel 2025, con la “new entry” di “Fattorie Zivieri”, storica azienda di Sasso Marconi. Confermate “Trattoria dai Mugnai” e “Agriturismo Gradizzolo”, entrambe a Monteveglio, “Agriturismo Mastrosasso” a Savigno (BO), “La Zaira Enoteca con cucina” a Bazzano (BO), “Osteria di Sperticano” a Sperticano (BO) e “Antica Trattoria Belletti” a Montepastore (BO).

«Trentacinque anni di storia non sono pochi, e non sono pochi per una pubblicazione che ha ancora un formato tattile, la carta. – ha affermato Elisa Azzimondi della Redazione Slow Food – Ci si è interrogati a lungo se il cartaceo avesse ancora un senso ma è stato deciso di mantenere questo presidio, ovviamente accostandolo alla guida digitale, come è giusto che si faccia oggi. Osterie d’Italia si è adattata ai tempi, si è allungata e sono cambiati alcuni criteri di valutazione, tuttavia ha preservato l’attitudine a dar voce al percorso degli osti e delle ostesse che, ogni giorno, si impegnano per creare un dialogo e valorizzare materie prime e territori. Il loro lavoro ha effetti a cascata su quello di tantissimi agricoltori, allevatori e casari, che faticano moltissimo per creare prodotti di qualità e sostenibili e, nello stesso tempo, devono fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione, un nemico non facile. La scelta di mangiare in un ristorante piuttosto che in un altro, quindi, è un atto sociale, un atto politico e la guida Slow Food è una delle soluzioni per dare voce proprio a questo percorso».

Accolti dalla dirigente scolastica Rosalba De Vivo, e accompagnati nel percorso dalla Presidente della Condotta Slow Food dell’Unione Raffaella Melotti, gli osti premiati hanno offerto una degustazione delle loro specialità, in abbinamento ai vini locali inseriti nella guida Slow Wine 2025 mentre l’Albero del Caffè di Alessio Baschieri ha offerto le sue miscele di caffè biologico di alta qualità.

Alla presentazione è stato invitato Flavio Benassi, come oste “fuori zona”, a testimonianza del dialogo e della comunione di intenti che unisce i ristoratori di un territorio in piena continuità tra provincia e città. La sua “Trattoria di Via Serra” a Bologna si fregia della Chiocciola, proprio per la capacità di esaltare qualità e bellezza del convivio, secondo la filosofia Slow Food.

Informazioni: www.slowfoodeditore.itwww.slowfoodvallirenolavinosamoggia.it

ennio barbieri