Europa Experience: giornata dedicata all’agroalimentare tra sostenibilità­ e benessere

Europa Experience: giornata dedicata all’agroalimentare tra sostenibilità­ e benessere

Nutriscore, packaging, carni sintetiche, introduzione di insetti come fonte di proteine per l’alimentazione umana, agli alert sull’etichetta del vino al ruolo del Pnrr per l’agricoltura sostenibile: ecco gli argomenti dell’evento: “L’evoluzione dell’agroalimentare italiano ed europeo tra sostenibilità­ e benessere”, realizzato da Eunews e Gea – Green Economy Agency, entrambe parte del gruppo Withub, in collaborazione con l’Ufficio di collegamento del Parlamento Europeo in Italia e patrocinato dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, per promuovere un confronto sulle tematiche sempre più attuali a livello europeo legate al mondo agroalimentare.

Coinvolti oltre 30 relatori italiani ed europei in quattro panel di approfondimento.

“I cibi sintetici con la sovranità alimentare non si coniugano, non sono compatibili concettualmente. Sovranità alimentare è non solo la rappresentazione del sistema produttivo ma è anche identità, cultura, è salvaguardia dei territori e il cibo sintetico fa tutto fuorché questo. È una cosa prodotta in laboratorio”. Queste le parole  del sottosegretario di Stato per l’Agricoltura, la Sovranità alimentare e le Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra. “Domani avremo dei capannoni tipo la Ilva con queste ciminiere per fare la carne. Non credo che sia compatibile col nostro sistema ma soprattutto col nostro concetto di sovranità alimentare, con la nostra cultura e la nostra tradizione – ha dichiarato il sottosegretario La Pietra, nel suo intervento durante l’evento Withub.

Il sistema agroalimentare italiano vale 549 miliardi di euro, il 15 per cento dell’economia nazionale. In Italia ci sono complessivamente oltre 12 milioni e mezzo di ettari di superficie dedicata all’agricoltura di cui il 17 per cento per colture permanenti e oltre un milione di aziende agricole che occupano 913 mila persone, generando un valore pari a 64,3 miliardi di euro. L’Italia è al secondo posto dietro la Francia per valore della produzione agricola nell’UE 27 con il 13,5 per cento del totale. Le disposizioni europee in merito al comportano agroalimentare interessano quindi primariamente l’Italia.

Tra i quattro panel della giornata anche quello dedicato all’introduzione di insetti e carni sintetiche e moderato dal giornalista di Agricola, Marco Liberati, dal titolo “New food: insetti e carni sintetiche, la nuova frontiera della sicurezza alimentare”.

Al panel è intervenuto l’onorevole Marco Cerreto, capogruppo di Fratelli d’Italia, XIII Commissione Agricoltura, che ha sostenuto la netta contrarietà alla produzione e commercializzazione di carne sintetica, dicendosi preoccupato che l’Italia  possa seguire il modello americano e produrre “una società dove i ricchi mangiano bene, si approvvigionano dei nostri tesori agroalimentari di cui andiamo fieri in tutto il mondo e poi ci saranno milioni di soggetti che invece saranno costretti, probabilmente indotti, a comprare carne sintetica a poco prezzo. Ecco noi questo tipo di società la aborriamo, non è il modello di società nel quale voglio che vivano i nostri figli. Continuando: “Noi vogliamo un sistema dove sia sostenibile per tutti, indipendentemente dal reddito, avere la possibilità di approvvigionarsi di cibo sano, del quale sia certificata l’origine. Abbiamo tutta la possibilità di poterlo fare, di dare un’offerta alimentare sana, secondo i principi della dieta mediterranea, a tutti”.

L’eurodeputato italiano Herbert Dorfmann della Südtiroler Volkspartei, membro della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, si dichiara nettamente contrario all’introduzione della carne sintetica, ritenendola un’assurdità sia in termini ecologici sia salutistici. “Innanzitutto, sul piano nutrizionale, coloro che sono contrari alla carne hanno certamente molteplici alternative per l’apporto proteico, senza bisogno di ricorrere ad un cibo artificiale”, evidenzia l’europarlamentare. Per quanto riguarda la questione della farina prodotta dai grilli, il deputato è più possibilista: “In fondo che differenza c’è tra i grilli e le lumache o i gamberi che mangiamo abitualmente?”.

Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, ha parlato delle difficoltà in cui incorrerebbe la filiera agroalimentare italiana ed europea, evidenziando come utilizzare gli insetti per sfamare il mondo non rappresenterebbe comunque una soluzione alla fame o all’inquinamento prodotto dalla sovrapproduzione. Per sfamare 9 miliardi di persone bisogna intensificare necessariamente la produzione di insetti. Citando uno studio dell’Università di Davis, Scordamaglia ha affermato: “Questo significa utilizzare antibiotici in quantità ben superiori a quelle che si usano attualmente nelle produzioni zootecniche, utilizzare energia per ricreare le condizioni ambientali necessarie in termini di temperatura ed umidità, e produrre più soia per alimentare gli insetti in modo che abbiano un indice proteico adeguato”. Fonte InfoImpresa

Nutriscore, De Castro: in questa legislatura non vedrà alla luce qualcosa di negativo, ma dobbiamo prepararci”

Il Nutriscore, il sistema semplificato di valutazione dei generali alimentari introdotto dalla Francia e oggetto di valutazioni della Commissione europea, non è la strada da seguire. Come andrà a finire il dibattito in corso, ma per il ‘made in Italy’, fatto di eccellenze, è solo una questione di tempo. “Questa legislatura non vedrà alla luce qualcosa di negativo, ma dobbiamo prepararci”, avverte Paolo De Castro (Pd/S&D), europarlamentare membro della commissione Agricoltura, in occasione dell’evento di WITHUB, scrive in un articolo Eunews. La direzione generale per la Salute (DG Sante) della Commissione ha detto che stanno valutando, e quindi in questa legislatura non mi aspetto grandi novità. Ma il tema tornerà conclude De Castro. E l’Italia dovrà farsi trovare pronta, a differenza  di quanto dimostrato finora……….E poi l’articolo di Eunews si conclude con questo attacco di Massimiliano Giansanti, al commissario europeo Janusz Wojciechowskip.

Io vedo un commissario europeo per l’Agricoltura debole, che fa più altro del commissario, e mi dispiace”, critica Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura. Un attacco diretto e frontale a Janusz Wojciechowski e, di conseguenza, alla Commissione europea a guida Ursula von der Leyen, che ha voluto il polacco per quel ruolo nonostante i dubbi del Parlamento europeo. Giansanti lancia poi, volutamente, una sfida a tutti. “Vi invito a mangiare un chilo di patate fritte e un chilo di parmigiano reggiano, e vediamo chi sopravvive”Un altro modo per dire che il Nutriscore “genere cattiva informazione e una negativa competizione”.

Secondo il membro della Commissione Europea Klaus Berend la sicurezza è in cima alle priorità per le azioni sul cibo, le norme europee prevedono che i Novel food siano immessi sul mercato solo dopo il via libera alla sicurezza da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Parole da condividere ma per questo aggiungiamo che oltre alla Sicurezza è urgente che l’EFSA si occupi anche della Sostenibilità e Qualità del cibo come da tempo sostiene la nostra testata e tantissimi studiosi e personalità politiche con una serie di iniziative. Leggere qui sotto.

Roma ospiterà a luglio un vertice sui sistemi alimentari: Food Systems Stocktaking Moment

Si tratta del secondo Summit dell’Onu dopo il Food System Summit del settembre 2021. In discussione gli obiettivi di sviluppo sostenibile in vista del Vertice del prossimo settembre.

Verso il rilancio dell’ iniziativa per estendere le competenze dell’ EFSA  alla Sostenibilità e alla Qualità del Cibo. (Leggere su Gustoh24)

Il futuro dell’agroalimentare in Italia e in Europa

Quale sarà il futuro dell’agroalimentare in Italia e in Europa? Che posto avrà la sostenibilità che deve confrontarsi con l’aumento della produzione? Le posizioni dell’Italia non sempre coincidono con quelle dell’UE, ma è importante uscire dalla logica del conflitto per abbracciare quella della visione comune se davvero si vogliono tutelare la salute delle persone e la protezione dell’ambiente. Leggere Isabella Ceccarini da Rinnovabili.it

Il futuro dell’agroalimentare in Italia e in Europa