Difendiamo la Sanità pubblica: due mobilitazioni il 7 Roma e il 21 ottobre 2023 Milano

Difendiamo la Sanità pubblica: due mobilitazioni il 7 Roma e il 21 ottobre 2023 Milano

Come purtroppo ognuno di noi può constatare nella sua esperienza quotidiana, procede quotidianamente lo smantellamento del Servizio Sanitario Nazionale, questo significa che il diritto a curarsi rischia di dipendere sempre più dalle dimensioni del portafoglio del singolo.

Vi segnaliamo due articoli scritti da Vittorio Agnoletto di Medicina Democratica.

Due mobilitazioni per la sanità

SALUTE. La manifestazione nazionale della Cgil il 7 ottobre a Roma, ma anche quella regionale in Lombardia il 21 per difendere il servizio pubblico, depredato dai privati

Vittorio Agnoldetto Il manifesto 30 settembre 2023 

«Non sono un cliente, né un consumatore… Non accetto né chiedo carità. Sono una persona, non un cane. E come tale chiedo che mi siano garantiti i miei diritti. Chiedo di essere trattato con rispetto. Io, Daniel Blake, sono un cittadino. Niente di più, niente di meno. Grazie». Così parla il protagonista del film I, Daniel Blake di Ken Loach.

Clienti e consumatori è esattamente quello che noi siamo per le grandi aziende sanitarie private, che secondo l’ultimo report (aprile 2023) dell’area studi Mediobanca, controllavano nel 2021 il 57% delle 28.980 strutture sanitarie presenti in Italia, con un aumento dal 2010 di 2.519 unità.

La sanità privata ha un giro d’affari attorno ai 62 miliardi, dei quali circa 25 sono soldi pubblici senza i quali non si reggerebbe e cresce spolpando il SSN, scegliendo i settori nei quali investire e lasciando alla sanità pubblica gli ambiti più costosi. I 24 maggiori operatori sanitari privati nel 2021 hanno avuto ricavi pari a 8,8 mld con una crescita complessiva del 15,2% sul 2020 con punte del 44% nel settore della diagnostica.

Gli obiettivi della sanità pubblica e privata sono fra loro antitetici: il SSN più investe nella prevenzione, limitando malati e malattie, più guadagna, ossia risparmia; il prof. Silvio Garattini ha più volte ribadito come strategie efficaci di prevenzione (comprese quelle ambientali) potrebbero ridurre in Italia fino al 50% il numero dei malati oncologici. Il privato invece, investe per ottenere profitti provenienti dalla cura e dall’assistenza, quindi, da malati e malattie; la prevenzione può diventare un pericolo se fa crollare i pazienti.

L’epicentro dell’assalto neoliberista è la Lombardia, dove la legge Fontana/Moratti del 2021 ha stabilito l’equivalenza dentro il SSR del privato e del pubblico. Contro queste scelte si è formato un ampio comitato, composto da decine di associazioni con la Cgil e le opposizioni politiche, che ha scelto la via referendaria bloccata da una arrogante e ingiustificata decisione della maggioranza contro la quale sarà avviato un ricorso al Tar. Nel frattempo, sono stati indetti dieci giorni di mobilitazione in tutta la regione dal 12 ottobre con manifestazione conclusiva a Milano sabato 21.

Oltre quattro milioni di italiani hanno rinunciato alle cure di fronte alle infinite liste d’attesa del SSN e non potendosi pagare l’assistenza sanitaria privata. Le ragioni le conosciamo: i tagli alla sanità pubblica degli ultimi decenni, frutto di precise scelte politiche di tutti i governi che si sono susseguiti. Il risultato è la negazione di quanto previsto dalla Costituzione, che esclude categoricamente che il diritto alla cura possa dipendere dalla dimensione del proprio portafoglio. La reale fruibilità dei diritti costituzionali a cominciare da quello alla salute e al lavoro è l’obiettivo della La Via Maestra. Insieme per la Costituzione del 7 ottobre a Roma.

Le mobilitazioni del 7 a Roma e del 21 ottobre a Milano sono fondamentali e devono dare vita ad una vertenza capace di coinvolgere nei territori le centinaia di comitati che sono cresciuti per rivendicare l’apertura di un ospedale o per impedirne la chiusura, per difendere un servizio di psichiatria, un centro per minori, un consultorio, per denunciare la contaminazione dell’acqua e della terra da parte di aziende omicide, per rivendicare il rispetto della legislazione sulla sicurezza sul lavoro, per rivendicare una casa di comunità efficiente.

Chiediamo un aumento significativo della spesa sanitaria, una diversa distribuzione delle risorse, privilegiando la prevenzione e i servizi territoriali, lo sblocco delle assunzioni e un aumento significativo degli stipendi del personale sanitario. Dobbiamo porci obiettivi precisi e raggiungibili anche ora, scontrandoci con l’attuale quadro politico, come il divieto alla pratica del medico a gettone e l’apertura in ogni regione di un centro unico di prenotazione per tutte le strutture pubbliche e private. Sono obiettivi necessari per evitare che il SSN collassi definitivamente e anche raggiungibili, in grado di darci coraggio e un po’ di fiducia. Ne abbiamo bisogno..

SALUTE: TAGLIARE LISTE ATTESA, SOS PER 10,5 MLN ANZIANI

GIORGIO GRENZI ELETTO PRESIDENTE SENIOR COLDIRETTI 

Con 10,5 milioni di anziani sopra i 70 anni è fondamentale tagliare le liste di attesa per esami e visite per una delle fasce più deboli e vulnerabili della popolazione italiana. E’ quanto emerge dall’analisi dei pensionati della Coldiretti in occasione dell’elezione di Giorgio Grenzi, 74 anni, di Modena, alla carica di presidente dei Senior Coldiretti a Palazzo Rospigliosi a Roma.

Non possiamo dimenticare che 1 anziano su 2 nell’ultimo anno in Italia secondo l’Istat ha dovuto andare al pronto soccorso per problemi di salute” ricorda Grenzi nel sottolineare che “si tratta di un segnale allarmante che evidenzia ancora di più la necessità di investire sui servizi sanitari considerando il buco enorme sula prevenzione lasciato dagli anni del Covid con liste d’attesa infinite, carenze su controlli e prevenzioni e costi enormi per le viste specialistiche private”.

Nel 2022 – ricordano i Senior della Coldiretti – la spesa sanitaria delle famiglie ha superato i 41 miliardi di cui quasi il 50% proprio per visite specialistiche, diagnostica e servizi paramedicali per infermieri, fisioterapisti o psicologici, solo per citarne qualcuno. “Per questo è strategica la legge sull’invecchiamento attivo” afferma Grenzi nell’evidenziare che “i pensionati sono una risorsa di questo Paese più di una famiglia italiana su tre (34%) sono proprio i nonni a salvare il bilancio domestico messo a rischio dall’inflazione che colpisce il carrello della spesa, direttamente con un aiuto economico, badando ai figli al posto delle babysitter o del doposcuola o dando una mano all’attività lavorativa”

Tra gli italiani che beneficiano della presenza di un pensionato in casa, oltre la metà (57%) – rileva Coldiretti – guarda a loro come un valido aiuto per accudire i propri figli, magari per portarli a scuola e seguirli anche una vola tornati a casa, mentre un 35% dichiara che i nonni sono un fattore determinante per contribuire proprio al reddito familiare. Ma esiste anche una quota dell’8%  che trova dai nonni un aiuto a livello lavorativo, soprattutto per chi ha un’attività, dall’agricoltura all’artigianato, fino al commercio, e può così beneficiare dell’esperienza accumulata da chi è ora in pensione.

La nuova dirigenza nazionale dei Senior della Coldiretti, che resta in carica fino al 2028, oltre al Presidente Grenzi, presidente anche dei Senior dell’Emilia-Romagna, vede anche la partecipazione nella Giunta Esecutiva dei tre vice presidenti Marino Bianchi del Veneto, Giovanni Girasole della Sardegna ed Elvira Leuzzi della Calabria, mentre Angelo Marseglia della Puglia, Giuseppe Licursi del Molise, Pierlugi Nava della Lombardia, compongono il Consiglio Nazionale insieme a Sergio Barone del Piemonte, Fulvio Borbey della Valle d’Aosta, Gabriele Paris del Trentino, Gabriella Caratti della Liguria, Sergio Cozzarini del Friuli Venezia Giulia, Luciano Ballone della Sicilia, Pietro Giannantonio dell’Abruzzo, Vincenzo Conte della Campania, Leonardo Gorgoglione della Basilicata, Vincenzo Sperduti del Lazio, Roberto Berioli dell’Umbria, Maurizio Mauri delle Marche, Giuliano Scattolin della Toscana.

Ci lascia Francesco Santanera, difensore dei diritti dei più deboli

In questa lunga pagina vi racconteremo, partendo dal ricordo di Francesco Santanera, lo stato della sanità al collasso che vive il nostro Paese.

Dopo Milano il dramma di Parma.