C’è traccia dell’olio extra vergine di oliva nei ristoranti di Hong Kong?

C’è traccia dell’olio extra vergine di oliva nei ristoranti di Hong Kong?

Al Forum Olio & Ristorazione, alla sua sesta edizione, Sindy Wong, head of “Tourism & Hospitality” – InvestHK, del Dipartimento del Ministero del Commercio e dello Sviluppo Economico della Regione Autonoma cinese di Hong Kong, ci spiega come viene percepito l’olio nel lontano Oriente e quali sono gli utilizzi più ricorrenti

L’olio è diventato sempre più un alimento universale e interetnico. Non conosce più confini geografici, né tantomeno barriere di ordine religioso o ideologico. A trainare i consumi – in particolare nei Paesi neo consumatori, che fino a qualche tempo fa nemmeno lo si conosceva – è soprattutto la leva salutistica: l’olio fa bene e viene consigliato, e di conseguenza scelto, proprio perché artefice di una dieta sana, e solo in seguito lo si apprezza per le caratteristiche e peculiari note sensoriali.

A chiarirci come venga percepito l’olio nel lontano Oriente, sul palco del Forum Olio & Ristorazione, interviene Sindy Wong, head, Tourism and Hospitality di Invest Hong Kong, del dipartimento governativo, organo responsabile dell’attrazione e dell’agevolazione degli investimenti esteri diretti a Hong Kong. Con lei ci sarà anche Stefano De Paoli, rappresentante Invest HK in Italia.

La grande domanda che ci si porrà è se si prevede di qui ai prossimi anni un incremento dei consumi di extra vergine a Hong Kong e se i ristoranti fungeranno anche da traino per i consumi domestici. Certo è che è sempre interessante un mercato ancora vergine, c’è solo un problema: a presidiare tali mercati sono soprattutto gli spagnoli.

Al di là dell’andamento dei consumi di oli da olive, Hong Kong resta un hub fondamentale, un vero punto di riferimento per il continente asiatico, soprattutto riguardo ai controlli alle frontiere, ai dazi e alle procedure doganali per l’ingresso delle merci in Cina. La stessa cultura del cibo e del bere bene è tenuta in grande considerazione, si tratta di un Paese molto ricettivo. Infatti, la loro cucina convive senza alcuna difficoltà con quella giapponese, indiana, thailandese e anche con quella italiana e di altri paesi del mondo. Il fatto che Hong Kong sia storicamente un porto franco per i prodotti alimentari, importati a dazio zero, è un gran vantaggio.

Il team di Sindy Wong attrae aziende dai settori HoReCa, viaggi, benessere e bellezza a livello globale. Ed è da considerare che le attenzioni all’olio e ad altri prodotti alimentari sono notevoli. Infatti le riviste specializzate in cucina o quelle lifestyle, sono spesso propense a evidenziare le produzioni provenienti dall’Occidente. Gli stessi quotidiani di Hong Kong dedicano spesso servizi e interi inserti al Food & Beverage, accogliendo interviste a esperti e a protagonisti del settore food. Per quanto concerne gli oli da olive, fino al 2018 l’Italia è stata leader nella fornitura di olio, con una quota del 70% del mercato, pi anno dopo anno erosa dalla preponderante presenza di aziende spagnole, più inclini a investire.

Quanto alla distribuzione dei prodotti alimentari a Hong Kong, è sostanzialmente semplice: gli importatori/agenti, o diversamente i grossisti/agenti, riforniscono direttamente le merci sia ai dettaglianti (tra i quali i supermercati e i negozi di alimentari e gourmet), sia gli operatori del canale Horeca.

Secondo L’Ice, l’Istituto del commercio con l’estero, a Hong Kong il mercato si presenta stratificato, con una fascia di consumatori con grande potere d’acquisto, usi a viaggiare all’estero, con notevole conoscenza dei prodotti esteri, disposti a pagare alti prezzi per articoli anche di “nicchia” e di qualità elevata; a scendere, si trova la fascia “middle class”, più numerosa della prima, abbastanza competente e culturalmente preparata, ma più attenta al fattore prezzo.

Ci sarà spazio tale da far incrementare l’export di olio da olive a Hong Kong? Ce lo dirà Sindy Wong. Ciò che è certo è che i consumatori di questo Paese sono particolarmente sensibili alle novità e molto aperti a fare nuove esperienze in campo culinario. Per entrare avere successo a Hong Kong è consigliabile  investire in innovazione e creatività. Per esempio, è utile, per far capire l’impiego dell’olio extra vergine di oliva proporre loro dei possibili abbinamenti con i loro piatti tipici.